lunedì 2 aprile 2012

Alice: Madness Returns


Qualche giorno fa ho finito Alice: Madness Returns, seguito del fortunato American McGee Alice, uscito nel lontano 2000 stupendo fin da subito per la sua originale interpretazione dell'universo di Carroll. Il che di suo era già abbastanza visionario, a cui questa produzione aggiunge delle tinte parecchio disturbanti e contorte. La Wonderland di questo Alice: Madness Return non si accontenta più di essere un mondo puramente delirante, ma raggiunge vette disturbanti che hanno una loro ragione nel tragico retroscena che si scoprirà man mano nella vita reale della protagonista.


La decadenza di Wonderland la si nota non appena s'incontrano molti dei personaggi divenuti celebri, tra cui il Cappellaio Matto, il Tricheco e il Carpentiere, Bruco e la Regina di Cuori, figure un tempo simpatiche sprofondate ormai in una pazzia malata che può renderli davvero disumani. Alcuni di loro nonostante tutto si offriranno di aiutarci, ma non mancheranno quelli che si divertiranno ad ingannarci o tenteranno senza girarci troppo attorno di farci la pelle.


Cominciamo adesso a parlare del gioco. La prima cosa che salta agli occhi è lo stile affascinante che caratterizza le ambientazioni (la terza e la quarta in particolare), i personaggi e molti dei nemici. Sono molti infatti i momenti in cui ci si fermerà ad ammirare scenari capace di regalare tantissima suggestione, grazie anche ad una palette cromatica veramente azzeccata. Il sonoro vanta musiche gradevoli e i dialoghi danno il meglio di sé se impostati in lingua originale e con l'immancabile accento british.



I lati eccellenti del titolo si esauriscono qui. Passiamo alle note meno entusiastiche, a cominciare dalla realizzazione tecnica che sconta diversi bug e imperfezioni che sono quasi stridenti di fronte alla cura stilistica. La giocabilità è purtroppo un tasto ancora più dolente per una linearità delle meccaniche che neppure i tanti sottogiochi o enigmi sono riusciti a dissipare del tutto. E la cosa si sente soprattutto a causa di livelli che se fossero stati un tantino più corti avrebbero sicuramente addolcito il peso di tali difetti.


Alice: Madness Returns in conclusione è un gioco ambivalente. Da un lato vi saprà conquistare per un'atmosfera unica e una storia molto meno banale di quello che si potrebbe pensare. Di contro c'è da considerare una serie di difetti che non sono insormontabili, ma non rendono sicuramente giustizia ad un prodotto che con una maggiore attenzione sul lato tecnico poteva essere un gran capolavoro. Consigliato, magari non a prezzo pieno, ma da provare.

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