giovedì 12 aprile 2012

L'illusione di Kofi


Dopo una lunga pausa pasquale la Tana riapre i battenti con qualche accenno alla missione in Medio Oriente di Kofi Annan, un tempo segretario dell'Onu e richiamato da poco dal Palazzo di Vetro come inviato speciale per la Siria. Proprio in questi giorni il traballante regime di Assad avrebbe iniziato ad applicare il piano di pace elaborato dallo stesso Annan, ma anche così rimane molta, moltissima strada da fare per ricomporre le profonde spaccature nel paese.
Innanzitutto le misure che il regime dovrà adottare non saranno particolarmente incisive. Si prendano gli osservatori internazionali che saranno in numero limitato, disarmati e pure scortati dall'esercito siriano così da rendere qualsiasi indagine un tour confezionato in anticipo dal governo. Ci doveva essere anche una tregua, ma il regime ha pensato bene di mantenere una forte presenza militare nelle città più contese come Homs, dove sono bastate poche ore dall'inizio del cessate il fuoco per ricominciare a parlare di bombardamenti.
Nulla di risolutivo insomma perché Assad può sempre accampare la scusa che sono i "terroristi" e i loro "complici" (Turchia e Israele in testa) a costringerlo alla lotta. La quale se dovesse riprendere con la stessa intensità di prima potrebbe metterlo molto più in difficoltà di prima, viste le posizioni più distaccate di Russia e soprattutto dell'Iran, la cui iniziativa regionale ha subito un duro colpo con la sconfitta di Ahmadinejad nelle elezioni legislative. Intanto ai rivoltosi siriani non resta che ridere della propria sfortuna.

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