martedì 17 luglio 2012

Vecchi volponi


Purtroppo la scorsa settimana a causa di impegni personali la Tana ha un po' arrancato, ma da questa settimana spero di organizzarmi meglio per offrirvi abbastanza aggiornamenti ogni settimana. Ricominciamo parlando della Libia, che dopo ben dieci giorni di attesa dal voto per l'Assemblea costituente, ha finalmente un vincitore: Mahmud Jibril, ex-membro del tardo governo Gheddafi e interlocutore principale tra la comunità internazionale e il Cnt durante e dopo la sanguinosa guerra civile del 2011.
Nulla di eclatante visto che il principale concorrente, gli islamisti del partito di Giustizia e Sviluppo, non hanno mai goduto della popolarità dei cugini egiziani della Fratellanza. E questo perché a influenzare gli equilibri in Libia non è tanto la religione ma l'elemento tribale, in cui Jibril spicca per la sua appartenenza alla potente famiglia dei Warfalla, una forza che era ben radicata anche nel passato regime. Queste elezioni allora sono una ventata d'aria fresca o la morbida conservazione di ciò che resta della vecchia casta?
Del resto dove c'è poca sicurezza la politica non ha grande spessore. Esattamente quello che avviene nella Libia delle milizie. Se queste truppe che tanto hanno fatto (nel bene e nel male) per sconfiggere il tiranno non verranno inquadrate in tempo dal governo, esse potrebbero destabilizzare il paese a livelli insostenibili. L'occupazione dell'aeroporto di Tripoli e le vicende a Bani Walid, irriducibile roccaforte gheddafiana che sta diventando teatro di sanguinose vendette sono un monito che Jibril non può assolutamente ignorare. A meno di non lasciare in eredità al suo successore due o tre Libie... 

Nessun commento:

Posta un commento