martedì 30 ottobre 2012

Alla Ricerca di Nemo 3D: dal 25 Ottobre al cinema!


Finalmente una conversione convincente! Ma che cos’è che si nasconde dietro a questo incredibile successo?

Il 25 ottobre è uscita nelle sale la versione in 3D di Alla Ricerca di Nemo, capolavoro Disney Pixar vincitore dell’Academy Award come Miglior lungometraggio di animazione nel 2004. Secondo al Box Office Usa, il film contiene certamente degli spunti interessanti, rari nel mondo Disney. La passione per questo cartone animato non ha infatti coinvolto solamente i più piccoli ma si è sviluppata in più direzioni fornendo la possibilità di riflessioni importanti anche per le generazioni precedenti.

Inserito dall’American Film Institute nel 2008 Alla Ricerca di Nemo non è soltanto un film sulla bellezza della vita ma anche e soprattutto sull’asprezza della morte, cinicamente  presente  sin dall’inizio (Nemo è un superstite). La natura finita del mondo sommerso e tutte le difficoltà che si incontrano, senza contare la pinna atrofica del piccolo pesce pagliaccio, sono la miscela migliore che la Disney abbia creato negli ultimi anni. L’educativa metafora della vita è vistosamente rimarcata per tutto il film, aiutando certamente l’immedesimazione, qui meccanismo vincente.

L’elemento interessante è che il vero protagonista non è Nemo ma suo padre Marlin e questo ha certamente aiutato a creare la catarsi giusta per i più adulti, favorendo il loro processo di identificazione con l’apprensivo genitore. Il pericoloso cammino in compagnia della smemorata Dory si rivelerà essere un percorso interiore e una palestra di vita per l’autostima di Marlin che, una volta riabbracciato suo figlio (in una sequenza conclusiva che per una volta, fino all’ultimo, non ci dà certezza dell’inevitabile, banale, lieto fine) inizierà a relazionarsi in modo maggiormente costruttivo senza pesanti tentativi di controllo.

La vita è anche rischio imponderabile, inutile è il pregiudizio senza esperienza, senza contatto diretto col mondo che, seppur carico di imprevisti, nasconde bellezze infinite: questa la morale che Marlin farà sua durante il lungo viaggio attraverso l’oceano; non solo squali (divertentissima la sequenza all’interno del relitto con una “setta” di pescecani “vegetariani”) o meduse ma anche simpatiche tartarughe e amici inaspettati.

Il 3D, in questo caso, appare come un vero e proprio completamento: la tecnica risulta ben amalgamata alla forza della storia e alla spettacolarità dell’azione senza essere il cardine d’interesse al cartone animato. Alla ricerca di Nemo è un percorso per scoprire se stessi e la terza dimensione induce, con maggior successo, quell’effetto catartico, generando un appagamento psichico e un divertimento senza fine.  

Nessun commento:

Posta un commento