lunedì 22 ottobre 2012

X-Men l'inizio: vi consigliamo...cautela


Film scorrevole e ben scritto ma certamente dedicato ai soli fan della serie e con alcune incongruenze con la time-line che solo un appassionato può notare, X-Men:l’inizio, si pone come ennesimo episodio Marvel che pur con tutti i supporti necessari da quelli economici a quelli tecnici rimane un prodotto convincente ma solo per una tranquilla serata di cinema commerciale.
Distribuito dalla Twentieth Century Fox e tratto da un soggetto di Bryan Singer (X-Men, X-Men 2) la pellicola ha sicuramente una struttura diegetica complessivamente ben formata nella quale personaggi, storia ed interpreti sembrano ben mescolarsi, peccato solo per una serie di dialoghi francamente evitabili e scontati.
La storia, incentrata principalmente sul primo incontro giovanile e la sull'amicizia, poi smarrita per questioni “politiche”, di Charles Xavier ( il Prpfessor X) e Erik Lehnsherr (Magneto), trova il suo punto di forza nella capacità di divenire sempre ad un ritmo incalzante e travolgente: a differenza del prequel precedente, caratterizzato da scene di forza inutili, sviluppa un senso psicologico che lega i personaggi ai problemi reali di integrazione giovanile del nostro tempo. E’ dunque un film corale in cerca di una dimensione, un polifonico variegato intrecciarsi di psicologie: le azioni del Professor X e di Magneto risultano in contrappunto creando però un armonia di elementi opposti. I fatti sembrano correre verso una direzione di pace a armonia interna ai mutanti, ma il significato con cui essi affrontano la crisi mondiale va letteralmente nel senso opposto creando incomprensioni e rivalità interne. Queste le parole dello sceneggiatore Zak Penn : L'idea originale è quella di farmi realizzare uno spin-off sui giovani X-Men, uno spin-off sui personaggi giovani degli X-Men. Ma qualcun altro ha trovato un'idea più interessante [...]. E' stato Mike Chamoy, che ha lavorato spesso con me, ha lavorato anche aX-Men 3. E' arrivato con l'idea di fare un film sui giovani X-Men che non è quello che ti aspetti”
Ma è proprio su ciò che non ci si dovrebbe aspettare che il film risulta poco efficace, non ci sono (forse l’ unica è l’evoluzione della Bestia) elementi totalmente originali.
Lo sviluppo della sceneggiatura riguardante la psicologia di Magneto risulta invece ben articolata: l’idea di fondo poggia sul suo odio, resiste alle avversità e sviluppa il suo potere perché odia, ricordando in un certo qual modo la storia del “Filottete” Sofocleo della letteratura greca.




Nessun commento:

Posta un commento