mercoledì 14 novembre 2012

I Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare


Quarto capitolo del famosissimo franchising: “Pirati dei Caraibi:oltre i confini del mare” prodotto ancora una volta da Jerry Bruckheimer e dalla Walt Disney Pictures.
Questa volta al fianco del surreale capitano, come personaggio femminile in sostituzione di Keira Knightley (Elizabeth), c’è la bellissima Penelope Cruz nel ruolo della bella e tenebrosa Angelica, vecchia fiamma dell’ impavido capitan Jack. Questa, a mio avviso, è stata la scelta vincente: attori nuovi per nuove avventure vissute dalle spettatore attraverso gli occhi dello strabiliante Jack Sparrow. 

La forza di questa serie sta proprio nel fatto che il suo personaggio principale non rappresenta solamente il protagonista della storia ma riproduce lo sguardo dello spettatore all’ interno della diegesi filmica. Il pubblico dunque, vivendo con esso esperienze sempre fresche e originali, non si stanca, anzi, si appassiona attendendo prossime avventure. Questo è il segreto di questo grande successo.
Questa commistione di vecchio e nuovo crea dunque un film assolutamente elettrizzante e coinvolgente dove il regista Rob Mashall riesce di certo a non far rimpiangere Gore Verbinski, direttore della prima trilogia. Ciò che colpisce è dunque il vento ancora fresco che circonda questa storia, con un quarto capitolo che non ha traccia né di stanchezza né di ripetitività: è a tutti gli effetti un’altra storia con un cast quasi totalmente rinnovato orfano anche di Orlando Boom (Will Turner) ma arricchito con un Ian Mcshane (Barbanera) in grande spolvero.
C’è tuttavia da evidenziare come alla fluidità di questo episodio contribuiscano tuttavia anche attori storici della serie quali Geoffrey Rush (Capitan Barbossa) e Kevin R. McNally (Joshamee Gibbs) assolutamente a loro agio e di grande importanza nello sviluppo della storia che è incentrata sulla ricerca della fonte della giovinezza, bramata non solo dal terribile pirata Barbanera ma anche da spagnoli e inglesi.
Particolarmente ben riuscita risulta la sequenza delle sirene donne bellissime ma letali, affamate di uomini (in senso letterale) e sempre pronte a causare sciagure e naufragi ai viandanti di passaggio. Volutamente esagerata ed estrema invece la sequenza del lancia fiamme della nave di Barbanera, una scena sproporzionata ma esaltante in chiave “moderna”. Nessuna nave Pirata storicamente potrebbe aver mai avuto infatti una simile arma.
Insomma una grande sfida sicuramente vinta da Marshall (Nine, Memorie di una Geisha) del quale parla così il produttore: “ Rob è un regista che non si spaventa davanti alle più grandi sfide e sa affrontare i rischi, il suo background di regista di musical teatrali e film musicali è stato un elemento molto importante per la direzione dei Pirati dei Caraibi. Era necessario qualcuno che sapesse dirigere la grande azione capendo i movimenti. Rob inoltre è un abile narratore e ha uno stile e un gusto impeccabile”.
In attesa di un quinto e probabilmente sesto capitolo gustiamoci questo miracolo cinematografico: un quarto episodio all’altezza...era ora Hollywood!

Nessun commento:

Posta un commento