lunedì 19 novembre 2012

Speciale I Parte, Universi a Confronto: da George Lucas a Ridley Scott, passando per l'umanità di Gene Roddenberry


« Studiato dal vivo, il mito non è una spiegazione che soddisfi un interesse scientifico, ma la resurrezione in forma di narrazione di una realtà primigenia, che viene raccontata per soddisfare profondi bisogni religiosi, esigenze morali, esso esprime, stimola e codifica la credenza; salvaguarda e rafforza la moralità; garantisce l'efficienza del rito e contiene regole pratiche per la condotta dell'uomo. Il mito è dunque un ingrediente vitale della civiltà umana; non favola inutile, ma forza attiva costruita nel tempo. »
(Bronislaw Malinowski).

Erano gli anni '70 e in questo periodo tre uomini, tre immaginari, tre miti e tre rappresentazioni dell'universo prendevano il sopravvento nella concezione filosofica di esistenza, di religione e di  società.

Questa sarà un'analisi specialistica sul fascino che lega insieme analogie e differenze degli "universi" di 3 saghe di grandissima popolarità: Star Wars di George Lucas, Alien di Rridley Scott e Co. e Star Trek così come, originariamente, era stato concepito dal suo fondatore Gene Roddenberry nel 1966.

Per poter affrontare con successo una comparazione così delicata e controversa è necessario, in questa prima parte, approfondire le conoscenze di base su queste tre importanti serie cinematografiche:

Star Wars: guerre stellari presenta elementi del genere fantastico, come i cavalieri (rappresentati dai Jedi), streghe, spade dai poteri illimitati, maghi e principesse, e motivi e temi fantascientifici, come i robot e i viaggi nello spazio.
Il mondo di Guerre stellari, contrariamente a molti film fantascientifici, con atmosfere e luoghi intonsi, mostrava ambienti sporchi e logori. La visione di Lucas di un "Universo usato" fu poi riutilizzata in molti film del genere come Alien, Interceptor - Il guerriero della strada, ambientato in un deserto post-apocalittico, e Blade Runner. 
Lucas mescola elementi dei miti di cavalieri e di eroi con altri tratti dal mondo ipertecnologico delle astronavi ispirandosi ad uniformi di stampo militari di origine tedesca e sovietica. star Wars narra le vicende di un di un spazio multiculturale e "globalizzato" che consente una identificazione di ampio respiro per qualunque spettatore. Una Space Opera a episodi, non soltanto un racconto di guerra, ma anche una semplice vicenda di confronto tra bene e male.
L'obbiettivo di Lucas nel 1977 era un seplicistico messaggio ai ragazzi, una storia di morale elementare che sensibilizzasse gli spettatori sull'identità precisa di azioni giuste e sbagliate così ben palesate sullo schermo.

Alien: Nel 1979, solo due anni dopo l'uscita del primo capitolo di Guerre Stellari, nei cinema arrivava la paura dell'ignoto, la minaccia dello spazio la freddezza di una cupa atmosfera agorafobica; arrivava Alien. L'estetica gotica, il design dello xenomorpho e delle architetture biomeccaniche avranno una duratura influenza sul cinema di fantascienza degli anni a venire. 
Le forti allusioni di carattere sessuale continueranno anche all'interno di altri capitoli della stessa serie, anche se smorzate dall'allontanamento di Hans Ruedi Giger (il nostro compianto Carlo Rambaldi ne era Co-responsabile per la realizzazione dell'alieno) dal progetto. Ripley, la protagonista del film, è la personificazione di una reazione al maschilismo dilagante, è precisa e professionale ed è infatti l'unica che riesce a sopravvivere. 
Ridley Scott ha insomma creato qualcosa di stupefacente, ci troviamo di fronte alla rappresentazione di forme indefinibili e di una fusione "oscena" dell'umano con l'alieno, dell'organico con l'inorganico secondo l'estetica dell'artista svizzero H. R. Giger. Si vedano a tal proposito il look del pianeta, del relitto dell' astronave extraterrestre e dello xenomorpho stesso, tutti disegnati e realizzati da Giger (all'italiano Carlo Rambaldi viene dato il compito di mettere a punto una testa meccanica dello xenomorpho per i primi piani). Una delle ossessioni di Giger  fu quella di introdurre nell'inorganico tratti marcatamente organici.


Star Trek: Uno dei più dettagliati e complessi universi immaginari di tutta la fantascienza. 
Narra delle vicende degli umani del futuro, appartenenti ad una Federazione Unita dei Pianeti che riunisce sotto un unico governo numerosi popoli di sistemi stellari diversi, e delle loro avventure nell'esplorazione del cosmo, "alla ricerca di nuove forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare là dove nessuno è mai giunto prima". Questa è l'utopistica visione di Gene Roddenberry che, già nel 1966, creò una serie intitolata Star Trek composta da 3 stagioni. 
Ma è nel 1979 che il fenomeno tornò in vita col film Star Trek: The Motion Picture. 
Un futuro ottimistico, con tratti utopici, in cui l'umanità ha raggiunto le stelle, unendosi con altre specie a formare una Federazione dei Pianeti Uniti e risolvendo tutti i maggiori problemi che assillano il pianeta Terra (fame, sovrappopolazione, discriminazioni etniche, divisioni politiche e guerre, fonti energetiche ed equilibrio ambientale). Si suppone che questo sia potuto avvenire grazie anche agli stimoli sociali e culturali derivanti dal contatto con civiltà extraterrestri, più progredite non solo dal punto di vista tecnologico ma, non di rado, anche etico e sociale.
"Spazio, ultima frontiera. Eccovi i viaggi dell'astronave Enterprise durante la sua missione quinquennale, diretta all'esplorazione di strani, nuovi mondi, alla ricerca di altre forme di vita e di civiltà, fino ad arrivare laddove nessun uomo è mai giunto prima..." Continua...

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