domenica 4 novembre 2012

Twilight, solo un fenomeno di massa? Analizziamo ad esempio New Moon


A pochi giorni dall’uscita dell’ultimo episodio della saga di Twilight (Breaking Down parte 2 esce il 14 Novembre prossimo) vi presentiamo un’analisi sul secondo capitolo.

Sceneggiato da Melissa Rosenberg distributivo dalla Eagle Pictures e diretto da Chris Weitz New Moon è il secondo capitolo della celeberrima saga di Twilight tratta dagli omonimi libri di Stephenie Meyer. Il suo inequivocabile successo porta però ad inevitabili approfondimenti sulla sua effettiva qualità . Sarà davvero la rappresentazione simbolica delle problematiche delle generazioni attuali? O è solo un mediocre fenomeno di massa costruito ad arte dai media e dai produttori?                                                                                               

A dirvi la verità chi vi scrive ha la sensazione di una eccessiva sopravvalutazione sia del testo sia dei relativi film, è cultura squisitamente commerciale e non può essere equiparata cinematograficamente e artisticamente parlando a epopee del calibro del “ Signore degli Anelli” o ad altre, un po' più retrodatate nel tempo, che costituivano veramente per i giovani dell’ epoca un modello culturale non generico ma preciso.  Interpretato da Robert Pattinson e da Kristen Stewart  questo secondo episodio tratta in modo troppo indefinito e superficiale alcune tematiche amorose adolescenziali rendendole troppo semplicistiche ( limite riscontrato anche nei testi scritti).
I personaggi sembrano non vivere o meglio non esternare fino in fondo le paure, le esitazioni e i conflitti tipici e caratteristici di questa età: la sostanza narrativa essenziale si trasforma nel racconto “precario” delle difficoltà “vampiresche” di vivere in un mondo indifferente e freddo, proprio (questo si) dei nostri tempi.                                                                                                                   

In ultima analisi: è essenziale valutare  che la qualità cinematografica espressa dalla pellicola non è soddisfacente per poter considerare la candidatura a cult-movie del film, la spettacolarizzazione degli effetti speciali non aggiunge nulla di nuovo e la filosofia del “già visto” prende inesorabilmente il sopravvento. Solo il montaggio e la passione recitativa degli attori  sono elementi sufficientemente elaborati e strategicamente applicati all’interno dell’intreccio narrativo.
New Moon è a tutti gli effetti un film comune, non innovativo e assolutamente lontano dalle grandi rappresentazioni della storia del cinema: solo grazie al relativismo giovanile attuale è riuscito a percorrere le strade di un successo che è stato altresì favorito attraverso un' eccessiva commercializzazione del marchio mascherando, automaticamente ,la bassa qualità dello stesso.                      
                                                                                                             

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