lunedì 12 novembre 2012

Un'idea contro la crisi


Molto, troppo spesso, il nostro paese è stato tacciato di essere incapace di una reazione, di rinascere economicamente grazie a nuove iniziative imprenditoriali ed umane volte a costruzione di un benessere “nuovo” per i giovani.

Negli anni del post ideologismo, il “servizio” e la vendita ad esso associata sembra essere una strada possibile per la rinascita economica del nostro paese: una testimonianza su cosa significa creare una nuova attività è data da CiSconto, iniziativa di un giovane imprenditore italiano.


La riflessione sul negozio operata dall’ideatore dell’iniziativa parte dalla convinzione che esso non può e non deve essere solo un luogo nel quale consumare prodotti e servizi, ma ha la potenzialità per diventare una occasione di incontro e crescita sociale soprattutto in un momento così delicato.

Pensando ai nostri quartieri, è in effetti verosimile che proprio le attività commerciali, unite ad altri fattori, rendono una zona più  efficiente    .

In un momento di crisi come quello che l’Italia sta vivendo in questi ultimi anni, ogni soluzione volta a ridare voce alle piccole e media realtà commerciali, siano esse legate al settore della ristorazione, della cultura o del benessere, merita di essere ascoltata.

L’idea è apparentemente semplice: creare un circuito all’interno del quale esercenti convenzionati e clienti hanno dei vantaggi, siano essi di fidelizzazione o risparmio. Il tutto permeato da una parola che ciSconto presenta come il suo cavallo di battaglia: la qualità.

Sono numerose negli ultimi anni le proposte che si basano proprio sulla qualità: in una frenetica rincorsa all’acquisto dell’ultima ora e ad un consumo troppo spesso spropositato, l’attenzione verso la bontà dei prodotti e servizi offerti sembra essere un punto di riferimento per ogni nuova idea.

A ben vedere dietro la semplice card annuale, con la quale recarsi presso tutti gli esercizi convenzionati, c’è una filosofia ben precisa: coinvolgere solo le piccole e medie attività, escludendo, per motivi pratici, le grandi catene. Altro punto importante è la scelta, non certo ovvia da un punto di vista strettamente economico, di escludere anche i negozi all’interno dei centri commerciali. La nuova moda del momento infatti vede la creazione di centri di raccolta dei consumatori, una tendenza che svuota le strade e impoverisce i piccoli commercianti locali che, pressati dalle tasse, molto spesso si vedono costretti ad una chiusura prematura.

L’Italia deve dire basta attraverso iniziative come questa, i giovani devono poter intraprendere in modo vantaggioso, solo così si ricomincerà e si ripartirà mettendoci definitivamente alle spalle l’era del liberismo marcatamente privatista di questi ultimi anni.

Il tentativo, senza dubbio ambizioso, è dunque quello di restituire uno spazio importante alle troppe attività commerciali che sono in difficoltà, sia per la crisi economica, che per lo sviluppo del commercio in rete e dei grandi centri.

La gamma di attività dove poter intervenire è ampia: dalla ristorazione al benessere, dai teatri alle scuole e corsi, ed ancora alimentari, abbigliamento ed articoli da regalo… Ogni settore ha bisogno di un rilancio.

La possibilità di poter tornare presso gli esercizi convenzionati ogni volta che lo si desidera è certamente un punto di forza di un’ iniziativa che si pone innanzitutto a strumento sociale, da un lato permette al titolare dell’attività di fidelizzare la clientela attraverso un prezzo vantaggioso, dall’altro offre a quest’ultimo di potersi recare un numero illimitato di volte nelle realtà a lui più congeniali.

Gratuità, qualità e trasparenza sono le uniche armi contro lo strapotere delle grandi catene economiche e per l’Italia sono le uniche fonti in grado di favorire lo sviluppo.

Insomma ci vuole un’ intraprendenza “coraggiosa” che crei una serie di iniziative sane contro la crisi economica che rappresentino degli stimoli e un esempio ai tanti giovani in difficoltà. Per il paese è necessaria una rete di convenienza tra chi  lavora (consuma) e chi vende; è necessario apportare nella mega sfera del commercio quelle piccole migliorie etiche al nostro malcostume, (così fondamentali e preziose)  per consentire un andamento in controtendenza in un paese depresso, schiacciato dalle difficoltà ma certamente ancora vivo.

Per maggiori informazioni: www.cisconto.it

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