martedì 23 aprile 2013

La Casa, un terrificante realismo prostetico

Il sangue scorrerà su vere lame, vedrete le carni aprirsi dilaniate.

Questo l'obbiettivo di Fede Alvarez regista del remake La Casa, tratto dal film di Sam Raimi del 1981, in uscita il 9 maggio prossimo.

Una pellicola pensata e costruita con tecniche che hanno consentito uno scarso utilizzo della tecnologia di computer grafica: l'autenticità delle scene e l'immediatezza sono stati alla base del lavoro impostato da Alvarez.


Il regista ha poi affermato: "Questa è una storia semplice e viscerale, è incentrata su cinque persone che si ritrovano in un cottage e proprio perchè è così semplice non ho voluto aggiungere CGI alla storia. Gli effetti riguardano elementi reali che vengono messi insieme per creare qualcosa di sorprendente, troppa CGI avrebbe solo distratto, io lavoro con la CGI in Uruguay e anche gli effetti migliori talvolta si notano".

La scelta ritenuta migliore per togliere al film quella nota sensazione di bellezza melodrammatica data dalla computer grafica è stata quella di affidarsi al trucco prostetico, un processo di utilizzo di protesi scolpite, stampate o fuse, per creare effetti cosmetici avanzati. Il processo di creazione di un trucco prosteico inizia con il processo di lifecasting che consiste nel creare una copia tridimensionale di parti del corpo (spesso il viso) da usare come base per scolpire la protesi.

Questa scelta che di fatto ha reso il film realistico, crudo e a tratti scioccante è stata condivisa anche da George Ritchie che ha affermato: "Non mi piace vedere immagini generate al computer quando non è necessario. Attualmente si usano troppo, secondo me, io preferisco un trucco più leggero. E' un vero privilegio riuscire a fare qualcosa che, se il mio lavoro è ben fatto, non verrà notato da nessuno". 

A monte di tutto questo la consapevolezza che quando teste e braccia vengono tagliate in CGI la perfezione denota allo stesso tempo un immagine troppo pulita e quindi palesemente falsa: il sangue che schizza deve generare un effetto di profondo realismo catapultando lo spettatore in quella dimensione di terrore che toglie quel senso di "gradevolezza" che invece viene partorito dalle tecniche in CGI.
Questa perfezione estetica, rivelatrice però dell'artificiosità delle scene, è il vero punto debole del cinema di oggi che non vuole più faticare come una volta. A cominciare ad esempio dallo Hobbit fino all'ultimo capitolo di Indiana Jones: entrambe le pellicole hanno infatti sofferto di questo effetto etereo e artificioso di un uso improprio della computer grafica.
In questo senso possiamo affermare che la scelta di Fede Alvarez, azzeccata sopratutto per la natura horror del film, è stata in totale controtendenza e l'effetto ci restituisce una tensione d'altri tempi, un film pauroso e realistico come non mai.


La Casa
Evil Dead
Regia: Fede Alvarez
Interpreti: Jane Levy, Shiloh Fernandez, Lou Taylor Pucci, Jessica Lucas, Elizabeth Blackmore
Produzione: USA, 2013
Distribuzione: Warner Bros. Italia, 9 maggio 2013












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