domenica 12 maggio 2013

Diario dal Mondo - XX settimana


Siamo giunti ormai a venti edizioni degli Esteri della Tana con questa volta come protagonisti il Pakistan, gli Stati Uniti e la Nigeria. 
Voto di sangue in uno degli Stati più pericolosi del pianeta, dove la vittoria di Sharif è stata segnata dai ripetuti attacchi dei fondamentalisti che hanno mantenuto la parola di farla pagare a coloro che avessero osato recarsi alle urne. 
Negli Stati Uniti prosegue il dibattito sulle armi, anche se a far discutere è l'orrore di Cleveland, la sevizia di tre donne passata completamente inosservata per anni. Chiude la Nigeria con i gruppi tribali (Boko Haram e non) che tornano alla carica falciando in una sola settimana quasi un centinaio di poliziotti. Buona lettura ;)


Domenica 5 maggio

Continuano gli attacchi israeliani in Siria, dove a saltare in aria stavolta è un centro di ricerche vicino Damasco. Esplosione anche in Somalia per un attentato kamikaze contro delle auto governative che ha provocato otto morti.
Negli Stati Uniti mentre un altro bambino ferisce gravemente con una pistola la sorellina più piccola, il Texas ha approvato una legge che permette agli studenti universitari di entrare armati nei loro istituti.
Si moltiplicano i segni di crisi nel Regno Unito a seguito di uno studio del gruppo “Which?”, secondo il quale una famiglia su cinque per fare la spesa ha chiesto un prestito o ha utilizzato i risparmi.
In Malaysia infine il governo del Fronte nazionale, al potere dall’indipendenza dagli inglesi, si conferma nuovamente vincitrice delle elezioni. 


Lunedì 6 maggio


Gli Stati Uniti si risvegliano con una scoperta scioccante a Cleveland, dove un uomo di nome Ariel Castro avrebbe sequestrato e seviziato tre donne per anni ad insaputa dei suoi stessi vicini e parenti.
Il ministero della Giustizia russo ha bloccato la registrazione del partito di Alexei Navalni, blogger anti-Putin, a causa di presunte violazioni alla legge sui partiti politici. In Libia al contrario i miliziani rafforzano la pressione sul governo, circondando diversi ministeri a Tripoli per chiedere l’applicazione della legge che esclude dalla politica i vecchi seguaci di Gheddafi, tra cui il premier Ali Zedani.
Lo scontro Israele-Siria si fa più incandescente che mai con l’artiglieria di Damasco che prende di mira una zona delle Alture del Golan, territorio conteso da anni con Gerusalemme.


Martedì 7 maggio

La giornata inizia con una strage di poliziotti in Nigeria per mano dei fondamentalisti del Boko Haram. Avanzata degli islamisti anche in Egitto, sebbene in forma meno violenta con un rimpasto di governo che rafforza la loro fazione con nove nuovi ministri.
Gesti di distensione in Nordcorea e Israele. Pyongyang ha ritirato infatti due missili da una rampa di lancio nella parte orientale nel Paese, mentre il primo ministro israeliano Netanyahu ha sospeso le gare di appalto per le nuove costruzioni negli insediamenti.
In Spagna l’Infanta Cristina è stata al momento esclusa dal coinvolgimento dello scandalo Noos che ha coinvolto il marito. Nel Kosovo per converso l’ex ministro della Sanità Gashi è accusato di aver partecipato con altre persone in un traffico di organi.


Mercoledì 8 maggio


Si placa la tensione in Libia dopo il ritiro di parte delle milizie armate dai ministeri che avevano circondato per chiedere l’allontanamento dal governo dei vecchi funzionari di Gheddafi.
A dominare la giornata è però la lotta alla criminalità, a cominciare dal Belgio che ha visto l’arresto degli autori della spettacolare rapina di diamanti all'aeroporto di Bruxelles. In Spagna è stato scoperto invece un traffico di neonati ben consolidato con ramificazioni nel vicino Marocco. Dall'altra parte dell’oceano, in Colombia, è stato portato alla luce un curioso travestimento per i corrieri di droga che utilizzavano donne travestite da suore.


Giovedì 9 maggio

Nuova tragedia in Bangladesh per un incendio in una fabbrica tessile a Dacca che ha causato la morte di otto persone, mentre le vittime del Rana Plaza raggiungevano la quota di un migliaio. Anche la Nigeria assiste ad un déjà-vu per l’ennesimo attacco contro la polizia lanciato stavolta dalla setta Ombatse che ha ucciso più di venti agenti.
Buone notizie dallo Yemen per la liberazione dei due finlandesi e l’austriaco in ostaggio dallo scorso dicembre. In Turchia le hostess della Turkish Airlines possono tirare anche loro un sospiro di sollievo per la smentita del direttore Kotil circa l’esistenza di un divieto di uso del rossetto.
Curiosa polemica in Cina per il famoso regista Zhang Yimou, il quale avendo avuto sette figli per aver infranto la politica del figlio unico rischia una multa plurimilionaria.


Venerdì 10 maggio


Dramma all’America’s Cup per la morte del velista britannico Andrew Simpson in un incidente durante gli allenamenti nella baia di San Francisco.
In Egitto fa discutere un filmato che mostra un poliziotto che minaccia di violentare un prigioniero. La violenza sessuale è tema importante anche nella Corea del Sud per l’improvviso licenziamento del portavoce della presidente Park Geun-Hye, accusato di molestie nei confronti di una stagista.
La catastrofe del Rana Plaza in Bangladesh s’illumina per il miracoloso salvataggio di una donna, Reshma Begum, sopravvissuta sotto le macerie dopo due settimane dal crollo del palazzo. Un’altra donna ruba la scena in Germania, Angela Merkel, della quale è uscito un libro che la dipinge molto più vicina al regime della DDR di quanto si sapesse finora.


Sabato 11 maggio

Mentre l’Iran presenta i suoi candidati per le elezioni presidenziali di giugno, il voto in Pakistan ha esasperato i gruppi fondamentalisti che hanno scatenato diverse azioni terroristiche nel corso della giornata.
Cresce nuovamente la rabbia tra Turchia e Siria per alcune esplosioni che hanno interessato delle città turche di confine falciando decine di vite. Il governo di Ankara si dice pronto a tutto. Paura anche negli Stati Uniti per un allarme incendio nella Casa Bianca dovuto ad un corto circuito.
Condannato in Guatemala l’anziano ex dittatore Efrain Rios Montt, colpevole di aver massacrato centinaia di indigeni Ixil e per questo condannato a ottant’anni di carcere.





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