lunedì 24 giugno 2013

Diario dal Mondo - XXVI settimana

Felipe Dana/AP/SIPA
Ecco come sempre l'appuntamento settimanale degli Esteri della Tana con protagonisti questa volta il Brasile, Stati Uniti e la Grecia.
Grande imbarazzo per il gigante carioca che sconta in una fase di grande visibilità internazionale le proprie strutture interne e per questo teme di non sembrare all'altezza del suo nuovo ruolo. Discorso simile potrebbe valere per l'America di Obama alle prese con una caccia internazionale - la preda è ovviamente il giovane tecnico Snowden - di cui finora non ha raccolto grandi risultati.
Prosegue in Grecia l'agitazione per la chiusura di Ert tv con uno dei partiti della grosse koalition di Samaras che lascia scandalizzata l'esecutivo aprendo chissà quali crepe in un Paese già molto in bilico. Buona lettura ;)


Lunedì 17 giugno

La settimana si apre con uno scandalo corruzione che ha costretto alle dimissioni il primo ministro ceco Petr Necas. Nel Regno Unito fa discutere invece un caso pedofilia che ha coinvolto un presentatore televisivo della BBC, Stuart Hill, condannato per questo reato a quindici anni di carcere.
In Turchia non si placa la protesta tanto che Erdogan fa la voce grossa contro l’Unione Europea mentre un giornalista italiano, Daniele Stefanini, è stato colpito dalla polizia assieme ai manifestanti. Nella vicina Grecia l’odissea del canale pubblico Ert tv forse è ad una svolta con la richiesta di una sua riapertura da parte dello stesso Consiglio di Stato.


Martedì 18 giugno


Le piogge monsoniche che stanno colpendo l’India in questi giorni hanno ucciso già decine di persone e creato disagi a migliaia di altre. Non c’è pace nemmeno in Iraq, dove l’ennesima scia di attentati contro gli sciiti hanno provocato un centinaio di vittime tra morti e feriti.
Si chiamava Giuliano Delnevo e qualche anno fa aveva deciso di convertirsi all’islam, prendendo addirittura la decisione di andare a combattere a fianco dei ribelli siriani, dove è morto nel tentativo di soccorrere un compagno. Un’altra situazione di stallo, la guerra in Afghanistan, potrebbe segnare qualche progresso con l’annuncio del governo americano di trattative di pace imminenti con i talebani.


Mercoledì 19 giugno

Stop ai colloqui tra governo afgano e Stati Uniti per la sicurezza, così Kabul risponde piccata alle recenti iniziative diplomatiche americane verso i talebani, i quali continuano comunque ad attaccare i soldati statunitensi uccidendone quattro non lontano dalla capitale.
Grave attacco terroristico anche in Somalia, dove i miliziani di Al Shabaab hanno preso d’assalto un compound Onu facendo morire quindici persone. La Nigeria purtroppo si accoda alla scia di sangue con sessanta morti in un attacco che però invece di avere matrice terroristica è dovuto a ladri di bestiame che se la sono presa sia con gli abitanti che con le forze di sicurezza locale.
Dietrofront per l’aumento delle tariffe per i trasporti pubblici in Brasile, in questo modo il governo brasiliano spera di placare i manifestanti che questi giorni hanno sconvolto varie città del Paese.


Giovedì 20 giugno


Dopo anni di ricerche è stato ritrovato finalmente nelle acque venezuelane l’aereo scomparso nel 2008 vicino l’arcipelago di Los Roques, in cui avevano perso la vita quattordici persone.
Volevano uccidere Obama con un’arma a raggi X, ma gli originali attentatori sono stati bloccati in tempo dall’Fbi che sospetta siano collegati anche all'attentato di Bostoon.
Guerra tra Google e il governo francese sulla legge della privacy che secondo le autorità d’Oltralpe non sarebbero rispettate dal colosso del web a cui è stato dato un termine di tre mesi per allinearsi.
Singapore e Indonesia litigano infine sull'emergenza smog dovuta a degli incendi scoppiati nell'isola di Jakarta che secondo la prima sono da attribuire alla presunta irresponsabilità della seconda.


Venerdì 21 giugno

Le proteste in Brasile registrano il loro primo morto, un ragazzo investito da un auto in una città dello stato di San Paolo. Tragedia anche in Afghanistan dove è morta Barbara De Anna, la funzionaria Oim ferita a Kabul il mese scorso dai talebani.
Peggiora la situazione umanitaria in India a seguito delle piogge monsoniche che avrebbero ucciso almeno cinquecento persone, molte delle quali in pellegrinaggio alle sorgenti del fiume Gange. Un altro contesto religioso è teatro di morte, questa volta al Muro del Pianto di Gerusalemme che ha visto una guardia freddare un uomo credendolo un terrorista dopo che quest’ultimo aveva inneggiato ad Allah, mentre la vittima era di fede ebraica.
L’equilibrio di governo in Grecia diventa ancora più fragile dopo la decisione del partito di sinistra Dimar di lasciare il governo di coalizione per la vicenda di Ert tv. Le difficoltà politiche interessano pure la Libia, condannata dall’Onu per i ripetuti maltrattamenti ed abusi nelle prigioni illegali del Paese.


Sabato 22 giugno


La polizia turca ha sgomberato nuovamente piazza Taksim con idranti e cariche dai manifestanti che volevano ricordare i caduti della protesta e domandavano il rilascio di chi era stato arrestato oltre al rispetto degli accordi con il governo. Agitazioni analoghe in Brasile, dove la presidente Rousseff tra i cortei che interessavano più di trenta città si è rivolta alla nazione promettendo un nuovo ‘patto nazionale’ per i servizi pubblici.
Nuova provocazione cinese per le isole Diaoyu-Senkaku, vicino alle quali sono passate alcune imbarcazioni di sorveglianza in aperta sfida alla guardia costiera nipponica.
Una giovane attrice pakistana, Bushra, è stata sorpresa nel sonno da un aggressore che le ha versato dell’acido sul viso, una pratica sfigurante qui molto comune in tema di violenza sulle donne.  


Domenica 23 giugno

S’intensifica la caccia di Edward Snowden, la mente del Datagate, a cui il governo americano ha revocato il passaporto intimando gli stati che lo ospitano o potrebbero farlo di collaborare con la giustizia statunitense.
L’Egitto mostra di tenere molto più a cuore la propria sicurezza, minacciando per bocca del ministro della Difesa El-Sissi di ricorrere all'esercito per arginare il rischio di un “conflitto incontrollabile”. Intanto in Turchia tornano a farsi sentire i guerriglieri curdi del Pkk con il rapimento di due ingegneri occupati in una regione dell’Anatolia sudorientale.
Gli scontri interetnici hanno colpito anche il Kenya con dieci persone rimaste uccise da una granata lanciata tra clan rivali che abitano le zone al confine con la già tormentata Somalia.
Giorno di elezioni infine in Albania, in cui si confrontano il potente conservatore Berisha con il socialista Edi Rama, mentre un uomo è stato ucciso davanti ad un seggio nel corso di una colluttazione tra elettori.  













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